mercoledì 13 novembre 2013

Prima l'uovo o la gallina...

Nel primo incontro di formazione di gwsondrio è nata una bella discussione su un tema interessante: in base a cosa scegliere un ambiente di cloud computing?

Premesso che stiamo parlando di un ambiente da usare a scuola e che per molti studenti si tratta di accedervi con un tablet Android, che i dati che dovrà contenere non hanno una caratteristica di riservatezza e necessità di sicurezza tali da imporre severe policy di disaster recovery e di security access, è chiaro che l'elemento di maggior importanza è legato al criterio della gratuità.
Per prima cosa deve essere gratis.
La scuola va così. Il gratis è di casa a scuola.

Date le premesse i sistemi in gioco sono i più diffusi e conosciuti, possibilmente dotati di app di accesso multipiattaforma.

Google propone Drive, un sistema che integra la vecchia funzione Docs potenziandone le possibilità. L'integrazione nel complesso sistema dei servizi Google, lo rende appetibile e potente, flessibile quanto basta, fortemente integrato, molto proteso verso la dimensione social legata a Google+.
Ma basta tutto questo?



A me NO!

Quando lo dico quasi mi prendono per matto, ma è così.

Le ragioni.

Il sistema non è realmente multipiattaforma, per scelta della stessa Google che non ha rilasciato il programma per le distribuzioni Linux e non è quindi presente nei repository delle varie distribuzioni (da Ubuntu a Mind passando per tutte quelle conosciute). E' una palese violazione delle politiche stesse di Google, che ha impostato la sua campagna promozionale in questi anni esattamente sul concetto di apertura, di open source, di condivisione ed inclusione. Ma se la percentuale di computer con Linux è oggettivamente bassa, non che sia una scusante, ma almeno una attenuante, non si capisce invece l'assenza completa di un'app ufficiale per Windows8/8.1 e WindowsPhone8. In questo caso parliamo di uno dei sistemi operativi più diffusi, in crescita, con prospettive di espansione notevoli, presente in numerosi dispositivi, dai più tradizionali desktop ai notebook, agli ultrabook, ai tablet, e nella versione Phone agli smartphone. Tale mancanza è grave. Grave e illogica. Talmente insensata che non si capisce perché Google abbia attuato una politica di ostruzione netta e diretta dei tentativi di integrazione di Drive e degli altri suoi servizi portata avanti dalla stessa Microsoft. E' un tentativo di boicottaggio. Forse anche di intimidazione.

Basta questo per non sceglierlo? NO.

Però mi basta per evitare di imporlo a chi, con scelte sue, antecedenti all'iscrizione nella mia scuola, indipendenti, libere e autodeterminanti ha optato per altri servizi, più o meno completi.
Non faccio l'elenco delle numerose tipologie e situazioni, ma sono facilmente immaginabili.

Vale la pena consigliarlo? Sì, ma con il pieno rispetto della persona nelle sue scelte, soprattutto se l'aggiungersi di questa iscrizione può comportare disfunzioni comunicative.

Quali altri servizi sono diffusi e facilmente accessibili?

Partiamo da chi ha un prodotto Apple: iCloud è una soluzione integrata e semplicissima da usare, quasi un prolungamento naturale della memoria di massa dei dispositivi della casa di Cupertino.
Chi invece ha un dispositivo Windows, soprattutto di ultima generazione con windows8/8.1, SkyDrive è la soluzione integrata, fruibile in modalità multipiattaforma, fortemente integrata con i prodotti a pagamento della famiglia Office, ma anche fruibile indipendentemente. Basta una e-mail Hotmail, live, Outlook o registrata sul vecchissimo servizio di Messenger per ritrovarsi ad avere un account utilizzabile da qualsiasi browser per accedere e condividere file e cartelle con chiunque, esattamente come Drive.

Altri servizi validissimi sono Dropbox e Box.net.
Entrambi si concentrano sullo storage e sulla condivisione. Il secondo offre anche strumenti di editing e visualizzazione multipiattaforma, app per tutti i diversi sistemi operativi, grande capacità di condivisione con tutti gli utenti.

Le alternative non mancano.
Come non mancano ottimi servizi legati alla produzione di mappe e documenti complessi legati ad account Facebook.

Da ultimo lo stesso Facebook risulta essere una strumento social decisamente più diffuso tra i giovani e certamente utile per integrare diversi servizi con la comunicazione immediata con gli studenti.

Da approfondire le possibilità di interazione di altri strumenti di messaggistica quali Whatsapp, WeChat ed altri.

Voi cosa ne pensate?

1 commento:

  1. Dario, ne parleremo. Per ora ti dico solo che non ti ho preso per matto!

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